Il marchio “Green Cloud Certified” viene concesso alle aziende che gestiscono un Data Center a emissioni zero in via esclusiva, che rispetti le specifiche delineate nel precedente capitolo “campo di applicazione” e che sia alimentato esclusivamente (al 100%) con fonti rinnovabili elencate in allegato 1.
Il focus della certificazione e la conseguente concessione del marchio si basa sulla verifica dei seguenti punti:
- Alimentazione di tutto lo stabilimento con una percentuale di energia autoprodotta ed una percentuale di energia acquistata, secondo la tabella riportata in allegato 3, fascia 1 (F1), da fornitori in grado di certificare tramite ente terzo accreditato2 che questa sia prodotta da fonti rinnovabili ammesse secondo l’allegato 1
- Come suggerimento, utilizzo di free-cooling3 per il condizionamento delle aree D per una percentuale rispondente alla tabella riportata in allegato 4, fascia 1 (F1); in alternativa, utilizzo di acqua marina.
- Come suggerimento, utilizzo di UPS di tipologia “Line Interactive” (ovvero spenti durante il funzionamento normale) per almeno il 50% dell’installato. Sono ammessi gruppi elettrogeni, ad esclusivo uso emergenziale, anche alimentati da fonti non rinnovabili.
- Come suggerimento, utilizzo di dischi SSD5 per lo storage, per il backup e per i sistemi operativi per almeno il 40% della capacità totale, esclusi i sistemi di archiviazione su nastro o altre tipologie di supporti diverse dai dischi rigidi; sono esclusi dal computo totale le macchine in housing (ovvero di proprietà di terzi).
Il punto “a” di cui sopra è derogabile nelle condizioni e fino ai limiti indicati nell’allegato 3.
2 accreditato da ACCREDIA per il territorio italiano e da suoi analoghi per i rispettivi paesi esteri
3 aria non condizionata
4 secondo la definizione: http://en.wikipedia.org/wiki/Uninterruptible_power_supply#Line-interactive
5 SSD = Solid State Disk – ammessa però ogni forma di memoria allo stato solido, (cioè senza motori o masse rotanti), quali compact flash, SD cards, etc